La versione Disney Robin Hood è datata 1973. Sembra che siano passati pochi anni dalla sua uscita, mentre in realtà si tratta di più di quarant’anni! Questo classico dell’animazione continua però ad appassionare milioni di bambini e di adulti in tutto al mondo, grazie alla leggerezza della sua storia e alle irriverenti battute in esso contenute. Robin Hood è il secondo film di animazione Disney e il primo prodotto in seguito alla morte di Walt Disney, quindi privo della sua supervisione. Si tratta dell’elaborazione della storia conosciuta del principe dei ladri, ambientata in Inghilterra ai tempi delle crociate.
La leggenda di Robin Hood
Ricordiamoci che la leggenda di Robin Hood trova riscontro in molti documenti dell’epoca ed è stata trattata in versi da poeti. L’esistenza di questo interessante personaggio è quindi fuori discussione. La sua trattazione romanzata è, invece, tutt’altra storia, in quanto mille sono stati i rifacimenti scritti e visuali che hanno trattato le sue avventure. Ma Robin Hood in versione Disney è il primo film che sceglie di sostituire animali antropomorfi agli esseri umani e, forse, parte del suo successo è dovuto a questa scelta così audace per i tempi. La storia riprende la narrazione originale, con Robin impegnato nella foresta di Sherwood a rubare denari ai ricchi possidenti per poi distribuirli ai poveri che ne hanno bisogno. La sua banda è pittoresca ma efficace sul campo. Spiccano le figure di Little Jhon, un orso che rappresenta il migliore amico di Robin e suo compagno di scorribande, Fra Tuck, rappresentato da un tasso che abbandona la via ecclesiastica per dedicarsi alla causa di Robin e il delizioso Cantagallo, un menestrello che racconta in terza persona le vicende di Robin. La banda si completa con il coniglietto Saetta, grande ammiratore di Robin Hood che viene imprigionato assieme alla sua famiglia per insolvenza. Sarà salvato dall’eroe e lo accompagnerà alla fine del cartone come suo fido amico e scudiero.
Il regno di Nottingham è usurpato da Principe Giovanni, impersonato da un leone che con l’aiuto del cattivissimo Sir Bliss, un serpente a sonagli, ha ipnotizzato suo fratello Riccardo Cuor di Leone, mandandolo a fare le crociate in terra straniera. Mentre il fratello è assente, il Principe Giovanni conduce una vita dissoluta, sperpera le ricchezze del regno e governa come un despota sul popolo. Il Principe Giovanni vuole sposare Lady Marian, una volpe femmina promessa sposa di Robin, ma la bella volpe si innamora di Robin dopo averlo visto a distanza di anni. Le vicende del cartone si snodano tra intrighi, assalti al castello e turbolente avventure nella foresta. Come la leggenda racconta, Riccardo Cuor di Leone torna dalle crociate e si accorge di come il fratello stia governando il regno. Robin Hood al contempo attacca e incendia il castello di Nottingham, bruciando il simbolo del potere e salvandosi per miracolo. Le sue nozze con Lady Marian concludono il cartone, assieme all’imprigionamento del Principe Giovanni.
Non un semplice cartone animato
Il sole splende su Nottingham e una nuova era può iniziare per il popolo sottomesso da tanti anni. Robin Hood non è semplicemente un cartone animato divertente e spassoso, ma racconta una delle storie più ricche di significato di tutti i tempi. La lotta al potere corrotto, la volontà di agire fuorilegge per aiutare chi ne ha realmente bisogno sono argomenti apparentemente leggeri, ma che sui bambini possono avere un effetto molto importante. Il senso di giustizia veicolato da questo cartone animato è, infatti, molto intenso e probabilmente il suo spirito educativo è una delle ragioni del suo successo. Accanto ad esso si presentano indubbiamente i disegni targati Disney, deliziosi e innovativi per il tempo e una colonna sonora che ancora oggi è ascoltata (e usata come suoneria del telefonino!).