A nove anni dall’uscita del primo capitolo torna Sin City, il film tratto dalle strips di Frank Miller diventato un cult tra le generazioni che amano il pulp e il film di azione di ispirazione fumettistica. Sin City: Una Donna per cui Uccidere arriva nelle sale, con una regia da urlo co firmata dallo stesso Miller e da uno strepitoso Rodriguez. La città del peccato fa da sfondo a quattro vicende che si intrecciano e che accomunano i personaggi.
Il primo episodio
La prima vicenda vede protagonista Dwight McCarthy (interpretato da Josh Brolin) al quale una splendida Eva Green chiede aiuto per liberarsi del marito milionario e molto violento.
Il secondo episodio
Nel secondo episodio, Solo un altro Sabato, torna il grande Marv, interpretato anche in questa pellicola da Mickey Rourke, che si sveglia intontito in mezzo ad una carneficina e deve scoprire cosa è successo e chi vuole incastrarlo. Queste due strisce sono originarie dei fumetti e vedono una fedele trasposizione cinematografica della sceneggiatura su carta.
Terzo e quarto episodio
Il terzo e il quarto episodio sono invece frutto della pura fantasia degli autori, un piccolo regalo ai fans che possono così godere di un prodotto ‘freschissimo‘. Il terzo episodio Quella lunga, Brutta Notte, racconta le vicende dello scommettitore Hoseph Gordon Levitt e delle sue avventure con la fanta politica, mentre il quarto e conclusivo episodi La Grossa Sconfitta vede la protagonista Jessica Alba assetata di vendetta fare i conti con chi le ha ucciso l’amato compagno Bruce Willis.
L’origine di Sin City
Le strip di Sin City originarie nascono nel 1991, quando Miller si stanca del sistema fumettistico e vuole dare vita ad un prodotto originale, auto finanziato e completamente out rispetto ai fumetti imperanti in questi anni. Sin City rappresenta un bel punto di rottura, in quanto lega l’estetica anni ’80 a ad una scenografia dark, violenta, senza scampo. Come Sin City ha cambiato la storia dei fumetti, così la trasposizione cinematografica deve essere considerata un gioiello, che ha dato vita ad un genere cinematografico diverso e unico. I tratti grafici, l’uso del bianco e nero spinto con tocchi di colore mirati non si era mai visto prima, ma dobbiamo ammettere che si tratta del migliore modo per rendere l’idea del comics su pellicola. Se poi a dirigere il tutto c’è un genio come Rodriguez si può stare ben sicuri, Sin City volume due ci regalerà tante sorprese. I registi hanno raccontato che la recitazione delle scene è avvenuta in modo molto particolare, soprattutto univoco.
Radunare un cast così ricco e stellare avrebbe portato ad un rallentamento notevole delle riprese. Ecco che molte scene sono state girate con artisti da soli, senza interazione e montate successivamente in post produzione. Del resto il cast è davvero unico e gli impegni di lavoro di ogni attore avrebbe portato a concludere il film fra vent’anni! Meglio così, in quanto Sin City è un film figlio del fumetto, del disegno e quindi del ritocco. Molti dettagli, come l’uso sporadico del colore, sono realizzati ovviamente in post produzione ei registi assicurano che questo tratto sarà più enfatizzato in questo attesissimo capitolo.