La vocazione è una cosa seria, qualunque sia l’ambito in cui essa ci coglie. E nel caso di Martin Scorsese, non c’è nulla di più vero! Andiamo con ordine e ripercorriamo insieme alcune delle tappe di vita più significative di uno dei migliori registi del nostro secolo.
Martin Scorsese è nato nel 1942 a New York da una famiglia di tradizioni italiane. Sia il nonno paterno che quello materno infatti erano originariamente immigrati italiani provenienti da Palermo e giunti negli Stati Uniti nei primi del 20º secolo. Dopo alcune controversie con il proprietario della casa in cui abitavano in affitto, Martin Scorsese e la sua famiglia si trasferiscono a Manhattan, località originaria dei genitori in un quartiere difficile che il regista non ha potuto vivere come avrebbe voluto per via della sua asma e della piccola statura che lo facevano sentire piuttosto emarginato.
La solitudine e la passione per il cinema
Ma proprio questa solitudine gli consente di sviluppare la sua passione per il cinema in particolare per lo stile western e per il neorealismo. Il cinema non è la sua unica fonte di serenità perché la profonda credenza religiosa lo porta spesso ad affidarsi ai testi e ai luoghi più sacri.
I primi lavori cinematografici consistevano in semplici disegni che erano stati mostrati all’inizio solo al migliore amico e riguardavano un film immaginario sulla pre adolescenza giovanile. Intorno alla metà del 1900, Martin Scorsese inizia i suoi studi per diventare prete tuttavia non riesce a conciliare questo tipo di vita con la passione cinematografica e dopo quattro anni va ad iscriversi ad un corso presso l’Università di New York dove inizia dirigere i primi cortometraggi.
La prima distribuzione su vasta scala inizierà negli anni 70 ma il regista rifiuterà alcune idee per poter girare un film a cui pensava da oltre sei anni e che si intitolava Mean Streets: Domenica in chiesa, lunedì all’inferno. Questo film è importante anche perché segna l’inizio della collaborazione con Robert De Niro che diventerà protagonista di alcuni dei suoi titoli più importanti.
I primi riconoscimenti e il sodalizio con Robert De Niro
Dopo aver raggiunto i primi rilevanti premi e avendo in cantiere progetti ambiziosi, come il musical di New York New York nel 1977 con Robert De Niro, Martin Scorsese entrò in una grave forma di depressione per via proprio del mancato successo che si attendeva di questa pellicola. Finché nel settembre 1978 fu ricoverato in ospedale per via di un’emorragia dovuta ad un abuso di sostanze stupefacenti.
Dopo una lunga convalescenza, fu proprio grazie ad De Niro che il regista iniziò a riprendersi, invitato dallo stesso attore a girare la biografia del pugile italo-americano LaMotta e intitolata poi nel 1980 Toro scatenato. Questo film diviene un vero e proprio cult definendo lo stile più radicale del regista che gli ha fatto guadagnare due premio Oscar per il montaggio e uno come attore protagonista, e facendo riemergere il nome di Martin Scorsese.
Nello stesso anno il regista si sposa con Isabella Rossellini e partecipa in qualità d’attore a un film di Renzo arbore. L’accoppiata con De Niro prosegue il sodalizio artistico dando vita a un altro film, la commedia intitolata Re per una notte e datata 1983 che racconta i paradossi del mondo dello spettacolo.
Dall’Ultima tentazione di Cristo ai progetti futuri
Dopo altri titoli realizzati su commissione come Il colore dei soldi con Paul Newman e Tom Cruise, Scorsese cerca di realizzare un film sulla vita di Gesù riuscendo nell’intento nel 1988, adattando la sua idea a un budget modesto. L’ultima tentazione di Cristo ha destato parecchio scandalo soprattutto da parte del mondo cristiano considerando la pellicola come apocrifa e blasfema.
L’intento del regista tuttavia era quello di evidenziare anche l’aspetto umano e non solo divino di Cristo per offrire la massima comprensione dell’evento della crocifissione. Malgrado le forti contestazioni anche questo film è diventato comunque un cult – anche grazie alla celebre colonna sonora di Peter Gabriel.
Nel suo percorso Martin Scorsese ha tratto ispirazione da episodi personali, dal suo luogo di origine e anche da una vivace vita privata: si è sposato infatti per cinque volte tra il 1965 e il 1999. Insieme a De Niro è tornato a lavorare sul set per un film previsto tra il 2019 e il 2020 dal titolo The Irishman.