L’idea de La Sposa Cadavere deriva da un racconto popolare russo dell’Ottocento narrato al regista di Beetlejuice, Tim Burton nei primi anni novanta da uno dei suoi collaboratori. La storia originale narra di un giovane che è in viaggio per sposare la fidanzata, ma che si ritrova già sposato con un cadavere nel momento in cui l’anello nuziale erroneamente finisce al dito putrefatto di una ragazza che è stata uccisa. Il giovane è quindi costretto a compiere un viaggio nell’aldilà per liberarsi della poco gradita sposa che insiste nell’essere riconosciuta come legittima moglie.Basandosi sulla storia originale, Burton giustifica l’incidente dell’anello e arricchisce l’intreccio con la presenza di nuovi particolari personaggi. Da una breve storiella macabra, con La Sposa Cadavere, lui e il suo team hanno creato una romantica fiaba sull’amore.
Personaggi e ambientazione de La Sposa Cadavere
I personaggi principali sono Victor Van Dort (il giovane sposo sfortunato), Emily (il cadavere di una donna che in vita fu uccisa dal fidanzato) e Victoria Everglot (la sposa destinata a Victor che si vede rubare il marito da una donna già morta).
Il film è ambientato in due mondi: la triste e seria (e in scala di grigi), Terra dei vivi abitata dai parenti di Victor e Victoria, e la più allegra (e a tinte vivaci), Terra dei morti, abitata da spensierati amici della Sposa Cadavere e da una bizzarra band di scheletri che ha per leader Bonejangles, modello di Sammy Davis Jr. che cantando un pezzo jazz racconta la tragica morte di Emily.
Victor, il protagonista de La Sposa Cadavere, in realtà altri non è che la versione adulta di Vincent dell’omonimo corto del 1982 (anche il suo futuro suocero in un lapsus lo chiama Vincent) e quando costretto a rinunciare a Victoria decide di celebrare il suo matrimonio con la sposa cadavere anche nel regno dei vivi, ecco che i defunti salgono al piano di su e dopo brevi momenti di panico che creano fra i respiranti (le immagini acquistano in queste scene una colorazione in scala di verde) un bambino riconosce lo scheletro del nonno (ritorna la colorazione normale del regno dei vivi) e morti e respiranti si abbracciano felici come in una rimpatriata. Il film si conclude con colpi di scena più o meno inaspettati che rendono la storia ricca di dolcezza e nobili valori morali.
Particolari i richiami a Cenerentola e alla Bella Addormentata nel bosco della Walt Disney, quando tre ragni rammendano l’abito di Victor e tre cadaveri preparano la torta nuziale, e a Via col Vento nella scena fatidica del bacio, quando lo scheletro di un vecchio risponde Francamente mia cara me ne infischio all’esclamazione fatta dalla moglie ancora viva: Alfred? Ma sei morto da 15 anni!
Progetto e realizzazione dei personaggi
Realizzato in stop-motion nel 2005, per renderne possibile l’animazione, sono stati creati più di 160 modellini alti in media 30 cm. Per dare corpo ai suoi schizzi iniziali e trasformarli in personaggi tridimensionali Tim Burton si affidò ad acclamati creatori di pupazzi e disegnatori che realizzarono le armature dei personaggi con scheletri articolati e snodabili in acciaio (o alluminio) rivestiti di gomma spugnosa e silicone.
In Nightmare Before Christmas, per consentire ai pupazzi una grande varietà di espressioni facciali venivano utilizzate delle teste intercambiabili, ne La Sposa Cadavere invece, i protagonisti principali hanno delle teste con un meccanismo dotato di ingranaggi che permettono di aprire e chiudere le mandibole, aggrottare la fronte o sorridere inserendo una chiave a brugola nel cavo delle orecchie. La progettazione dei personaggi della terra dei morti fu molto impegnativa in quanto non c’era spazio sufficiente per nascondere la struttura metallica all’interno del pupazzo, dato che si trattava per lo più di ossa. Nel caso del saggio Gutknecht (colui che permette a Victor e alla sposa cadavere di raggiungere il mondo dei vivi grazie a un incantesimo ucraino) quel che si vede è un giunto sferico in ottone dipinto a mano per nascondere il più possibile gli ingranaggi.