L’anno scorso il tema era stato trattato con intelligenza e garbo da Paolo Virzì ne Il Capitale Umano. Oggi tocca ad un altro film italiano parlare del rapporto difficile con i figli, senza la volontà di donare risposte facili, ma con l’intento di sollevare mille e più utili domande. I Nostri ragazzi è un piccolo film diretto da Ivano di Matteo, regista sensibile come non mai ai problemi veri e reali che attanagliano l’Italia. Se con il precedente Gli Equilibristi, il regista scavava sulle difficoltà reali che una coppia al giorno d’oggi deve fronteggiare, il tema di questa nuova pellicola racconta il difficile rapporto tra genitori e figli, soprattutto quando la mancanza di attenzioni e affetto conducono i giovani a compiere azioni completamente irresponsabili. Tutto parte dalle cene mensili, noiose e ricche di cliché di due fratelli e delle rispettive consorti.
Gli intepreti del film
Un fratello è interpretato da Luigi Lo Cascio, mentre l’altro è uno spumeggiante Alessandro Gasmann. Lavori di tutto rispetto, uno avvocato e l’altro pediatra e due mogli super chic , Giovanna Mezzogiorno e Barbara Bobulova che non si possono sopportare, ma che in nome del quieto vivere si limitano a punzecchiarsi. Ristoranti di super lusso, abiti griffati, un lusso ostentato ma di classe, che introduce i protagonisti nella borghesia italiana, di chi ‘sta bene’ anche se c’è la crisi. Tutto scorre tra noia e clichè, fino alla scoperta che i figli delle coppie sono coinvolti in episodi di violenza, videofilmati e quindi assolutamente veri. Lo sconcerto iniziale lascia il passo a tante domande, interne e su un rapporto di silenzio irritante. Se il rapporto con i figli era da considerarsi pressoché nullo, ora loro sono al centro dell’attenzione, perché hanno fatto qualcosa di tremendo, condannabile agli occhi della società e delle morale comune. Cosa può mettere in moto una vicenda del genere?
Un film che racconta l’attualità
Tante domande e tante azioni che forse dovevano essere fatte con largo anticipo. I Nostri Ragazzi è liberamente tratto dal libro La Cena di Herman Kock. Gli attori protagonisti, figli del teatro e del film d’essai sanno rendere la scena credibile e staccarsi dai loro volti per dipingere una realtà e dei fatti che potrebbero accadere davvero a chiunque. Il film non può che definirsi provocatorio, in quanto insinua tante domande, rivolte soprattutto ad una classe sociale che sa rendersi insopportabile e che quindi difficilmente riceve il perdono e la comprensione delle persone. La freddezza che lo stato borghese regala si riflette sulla mancanza di leggerezza, di cui poi ne fanno le spese i figli, I Nostri ragazzi che sulla carta sono dei geni, mentre nella realtà sono delle persone violente, che chiedono attenzione perché fondamentalmente sole. Spietata ma vera. Questa storia si legge spesso nei giornali e riempie la cronaca innescando sempre la stessa domanda: ma come fanno a fare questo se hanno tutto dalla vita? Forse ciò che manca a questi ragazzi è l’amore, l’affetto, la leggerezza e la possibilità di avere dei genitori veri e presenti. Gli interpreti giovani del film sono Olmo Antinori, già protagonista del film di Bertolucci Io e Te e Rosabell Laurent Sellers, una bella giovane che vedremo protagonista nel seguitissimo Trono di Spade, serial tv statunitense di grande successo.